MONTE URANO GIULIA FENNI: DOTTORESSA CON 49000 LIKE.

#personaggimu abbiamo incontrato l’ideatrice della pagina facebook “Ostretricia & Ginecologia”. Utile per esigenze di studio e diventata punto di riferimento per professionisti.

MONTE URANO – Ogni domenica proponiamo una storia, un racconto intervistando un #personaggiomu. Oggi vogliamo raccontarvi di Giulia Fenni, giovane monturanese laureata in Ostetricia presso l’Universitá Politecnica delle Marche, ideatrice e amministratrice della pagina Facebook “Ostetricia & Ginecologia”.
Come è nata l’idea di aprire la pagina nel social network Facebook?

La pagina è  nata un anno e mezzo fa, durante la stesura della mia tesi di laurea. Avevo bisogno di immagini specifiche di ambito ostetrico/ginecologico e ho avuto molta difficoltà a reperirne per la mancanza di un archivio specifico di questo genere.  Ho impiegato parecchi mesi a recuperare le immagini di cui avevo bisogno e per poterle condividere con le compagne di corso le ho caricate su una pagina Facebook. Inaspettatamente la pagina è  cresciuta molto velocemente e visto l’interesse che stava suscitando ho continuato ad aggiornarla provando a creare quell’archivio di foto specifiche che non avevo trovato quando ne ho avuto il bisogno e un’opportunitá per i professionisti  sanitari per formarsi su casi  o patologie che non si incontrano di frequente nella pratica clinica.
Oltre 49000 like se lo aspettava?

Assolutamente  no, la pagina come ho gia detto era inizialmente solo un modo veloce per inviare alle mie amiche le foto che avevo scovato .  Ho spedito solo una 10ina di inviti inizialmente e il passaparola ha fatto il resto. Merito dei potenti mezzi di Facebook.
Crede che sia poca o male informazione sulla sua materia?

L’ostetricia è  una branca molto complessa, non prevede solo bambini belli ,sani e rosei e anche per i professionisti sanitari formarsi adeguatamente per affrontare situazioni con un forte carico emotivo, come aborti,malformazioni,  patologie rilevanti non è  facile come sembra.  Facebook può essere un modo facile e veloce per ampliare il proprio bagaglio culturale sia per un professionista sanitario, sia per un laico affascinato  da questi argomenti.

 

Come è il rapporto con i suoi lettori?

Non c’é un vero rapporto diretto con me, è  più un luogo di incontro. La pagina è a misura di professionisti sanitari, quindi la maggior parte degli utenti sono colleghe ostetriche, infermieri ,medici e studenti di queste categorie. Spesso una foto diventa l’occasione per discutere un caso clinico con dei colleghi e per chiedere un consiglio.

giulia fenni

E’ favorevole all’introduzione della educazione sessuale nelle scuole?

Certo. L’età  media del primo rapporto sessuale si è  notevolmente abbassata. Molto spesso i ragazzi si avvicinano al sesso completamente impreparati andando incontro  a rischi importanti  come l’insorgenza di gravidanze ma soprattutto la trasmissione di malattie veneree. Una buona educazione sessuale, ovviamente diversificata  in base all’età degli studenti a cui ci rivolgiamo, credo sia fondamentale per il mantenimento della salute dei ragazzi. La scuola è  il luogo più adatto per fornire anche questo tipo di informazioni, poiché  permette di raggiungere tutti insieme la quasi totalità degli adolescenti e soprattutto é un luogo di formazione e dovrebbe esserlo a tutto tondo.
Quali sono state le sue impressioni nell’assistere al primo parto?

Sembrerà una banalità ma davvero, è  un’emozione incredibile, ogni volta. Sono convinta che sia un’esperienza che una volta nella vita dovrebbero provare tutti,anche i più facilmente impressionabili.  È  una magia che non si può raccontare a parole, ecco.
Cosa pensa del livello di assistenza degli ospedali italiani?

L’assistenza,soprattutto in sala parto, al giorno d’oggi è purtroppo inficiata da quella che viene definita “medicina difensiva”. In ostetricia la migliore assistenza è  il non intervenire e lasciare il tempo alla natura di fare il suo corso. Purtroppo però,  le denunce in ambito sanitario sono sempre più  frequenti, anche in assenza di colpa evidente, più  che mai in ostetricia, e piú che mai ora che i mass-media hanno lanciato la psicosi della mortalità materna in sala parto(nonostante in Italia sia tra le più basse,in linea con  gli altri paesi europei). Questo ha portato a una forte medicalizzazione dell’assistenza al parto, interventi medici e ostetrici spesso non necessari ma che possano  tutelare i professionisti sanitari,ne è  un esempio lampante l’enorme incidenza dei tagli cesarei.
Come è la situazione lavorativa per la sua figura?

Purtroppo non è  delle più  rosee.. Per lavorare in ospedale è  necessario vincere un bando di concorso girando tutta l’Italia e purtroppo i posti offerti son sempre molto pochi, sia rispetto ai partecipanti ai concorsi,sia rispetto al reale bisogno di personale nelle aziende ospedaliere.

Mi piacerebbe tentare di riportare in voga la figura dell’ostetrica domiciliare, ovvero quella figura di supporto che si reca a casa della gestante per effettuare esami in gravidanza,per gestire le prime fasi del travaglio prima di recarsi in ospedale o come supporto per la puerpera per l’avvio dell’allattamento al seno,  medicazioni, terapie in corso e quant’altro. Non è  una figura molto conosciuta dalle nostre parti, ma chissà,  mai dire mai!

 

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