Se non hai amici su Facebook la banca non ti da il prestito: scopri perché

di Giulia Cantelmi

I prestiti sono diventati ormai l’ancora di salvezza di molti italiani che, per poter fare fronte a tutte le spese sono sempre più spesso costretti a rivolgersi alle banche o alle agenzie finanziarie per chiedere un prestito; il problema è che tra il chiedere un prestito e la sua effettiva erogazione c’è un abisso e i parametri per l’accettazione della domanda si sono fatti molto più rigidi nel tempo. Le agenzie che offrono finanziamenti, infatti, hanno attuato dei nuovi sistemi di tutela per cercare di evitare di accettare le richieste di persone che non offrono le necessarie garanzie di restituzione; con l’inasprimento di questi parametri di valutazione, però, per semplici cavilli o minimi ritardi nel pagamento di una rata di un prestito precedente, si rischia di vedersi affibbiare l’etichetta di ‘cattivo pagatore’ con conseguenze che si ripercuotono anche nelle domande di prestito futuro.

Il web è comunque una fonte molto utile nel caso si venga considerati cattivi pagatori, perché è possibile cercare e comparare le offerte dedicate a chi ha purtroppo avuto in passato problemi di solvibilità, scegliendo quello che meglio si adatta alle esigenze e alle possibilità del momento: consulta il sito Cattivi-Pagatori.it per valutare e confrontare le migliori offerte di prestiti anche se sei stato giudicato un cattivo pagatore. Ritrovarsi addosso l’etichetta di cattivo pagatore può diventare un marchio indelebile, perché nello storico personale finanziario del richiedente apparirà sempre questo status anche se il ritardo nel pagamento è stato minimo, anche se si tratta di una sola rata a fronte di tutte le altre pagate con precisa regolarità. Ovviamente se a una banca si presenta una persona a chiedere un prestito e questa risulta essere un cattivo pagatore, le possibilità che ottenga quanto chiesto sono ridotte a fronte di una paura da parte dell’istituto erogante di non rivedere più quanto prestato.

Si sta, inoltre, diffondendo un nuovo sistema soprattutto in America, dove le banche si basano sull’attività social del richiedente per valutare la sua affidabilità o meno nel restituire un prestito; il meccanismo è semplice e si basa su alcune deduzioni che possono essere facilmente fatte osservando il profilo di Facebook di una persona o la sua pagina su un social network molto attivo negli Stati Uniti, Linkedin. Da Facebook le società di finanziamento traggono informazioni sulla capacità di solvibilità e sull’affidabilità del cliente o del futuro tale: gli analisti deducono che se una persona ha su Facebook una stretta cerchia di amici, questa non può essere considerata una persona attendibile e quindi non potrà essere considerata affidabile nemmeno nei pagamenti; un’altra società, invece, utilizza una proprietà transitiva per la valutazione dell’affidabilità o meno dei suoi clienti: se nella cerchia di amici è presente un cattivo pagatore, automaticamente il richiedente non viene considerato affidabile.

Anche Linkedin gioca un ruolo importante: questo social network viene utilizzato per cercare e offrire lavoro, quindi se una persona ha una cerchia di contatti ampia, nel caso in cui perda il lavoro avrà elevate possibilità di trovarne uno in breve tempo e potrà quindi assolvere al debito con facilità, risultando un cliente positivo.